mercoledì 23 gennaio 2013

Lara Adrian - La stirpe di Mezzanotte

Rieccomi qui! Non sono morta, sono solo fuggita dalla scrittura e dal mondo in generale, rintanandomi nel mio mondo, quello fatto di libri, anime a manga.
Quindi comincio con l'augurarvi: Buon 2013! (meglio tardi che mai)
E proseguo a parlare dell'ultima saga letta : "La Stirpe di Mezzanotte", di Lara Adrian.
Generalmente sono sempre restia a scrivere di queste saghe immense, in particolare quando non si intravede una fine, ma in questo caso pur non avendo messo un punto definitivo a tutta la storia, abbiamo concluso un arco narrativo importante.

Trama: 

Nascosta nell'ombra, relegata dal folklore popolare a semplice leggenda, un'altra razza vive in mezzo a noi, parte umana e parte aliena: La Stirpe (noi li conosciamo come vampiri).
In un tempo remoto 8 alieni, gli Antichi, caddero sulla Terra, invadendola. Incapaci di assumere cibo, si nutrivano di sangue umano e la loro pelle si ustionava a contatto con i raggi solari. Uccisero e stuprarono senza pietà chiunque attraversasse la loro strada, per il semplice gusto di farlo. Da alcune di queste violenze vennero generati dei figli, i Gen Uno, primi capostipiti della Stirpe. Questi avevano ereditato da parte paterna "l'allergia al sole" e un organismo incapace di assumere cibo, mentre da parte materna l'umanità e il bisogno di ordine e disciplina. Ma il sangue è sia una necessità che una droga e assumendone in quantità eccessive si cade nella dipendenza, la "Brama di Sangue", finendo così per diventare dei Ribelli
Dopo l'assassinio della madre da parte del padre (uno degli Antichi) in preda alla brama di sangue, Lucan Thorne fonda l'Ordine con lo scopo di eliminare gli otto alieni. In seguito il compito dell'Ordine sarà lo sterminio dei Ribelli e mantenere segreta la loro esistenza alla razza umana.
In un complesso segreto a Boston Lucan e l'Ordine da lui fondato vegliano sulla città e sulla Terra. Una notte incontra Gabrielle, giovane fotografa che pare intenzionata a mettersi nei guai, viene infatti attratta da tutti i luoghi in cui i vampiri amano radunarsi o, peggio ancora, vivono. Uno sguardo e Lucan cade preda del suo fascino, sa che deve averla. E'sicuro che l'avrà, almeno finchè non nota una minuscola voglia dietro l'orecchio. Simbolo delle Compagne della Stirpe, donne umane dotate di un DNA unico, capaci di portare in grembo la nuova generazione di vampiri (che per un'anomalia genetica sono esclusivamente maschi). Donne venerate e con le quali i membri della Stirpe creano un vincolo indissolubile. In qualità di capo dell'ordine Lucan non può permettersi distrazioni, non può permettersi un punto debole quale sarebbe una Compagna, ma contro il destino c'è poco da fare. 
Pian piano conosceremo i guerrieri (Dante, Tegan, Rio, Niokolai, Andreas, Kade, Brock, Hunter e Chase) le loro storie, i loro demoni e le loro compagne (Tess, Elise, Dylan, Renata, Claire, Alex, Jenna, Corinne e Tavia). 

Pensiero:

Fin dal primo libro la vicinanza con la saga di J.R. Ward, la "Confraternita del Pungale Nero", è parsa lampante. E non solo perchè trattano di vampiri.
  1.  Entrambi hanno il compito di difendere la propria razza e gli esseri umani dai Ribelli/lesser
  2. Vivono in un complesso tutti insieme, all'inizio si definiscono fratelli ma sono per quel che riguarda la guerra, con l'aumentare della popolazione femminile diventerà sempre più una casa e una famiglia.
  3. Hanno dei problemi con l'Agenzia/glymera che guarda il gruppo di guerrieri dall'alto in basso anche se la loro sopravvivenza è garantita proprio da loro.
Ma non solo! Anche i personaggi Gideon-Thor (gli accoppiati, comandanti in seconda, più ragionevoli dei rispettivi "capitani"), Lucan-Wrath (capi e fondatori), Dante-Rhage (letali in guerra ma svagati e decisi a prendersi tutti i vantaggi che può offrire la vita), Tegan-Zadist (dal passato e costellato di violenza). 
Inizialmente mi sembrava di leggere una versione sbiadita e più pudica della "Confraternita". Ritenevo inoltre le storie troppo individualistiche, prive di quella coralità e quel senso di gruppo che nella Ward non è mai mancato. Per non parlare delle donne che venivano accantonate e messe a mangiare e copulare.
Man mano però col proseguire della storia l'insorgere di nuovi nemici, i romanzi migliorano e queste mancanze vengono ridotte sempre più (non spariscono, ma diminuiscono), così come il maschilismo estremo. La storia prende una direzione diversa, ho cominciato quindi ad affezionarmi ai protagonisti e alle loro compagne, a soffrire e sperare con loro.

L'unica pecca che permane in tutti i romanzi è la ripetitività dei termini e delle situazioni: si l'abbiamo capito il titanio corrode i Ribelli, la Brama di sangue è come una droga, le Compagne della Stirpe hanno un DNA unico, con le quali attraverso lo scambio di sangue si crea un vincolo impossibile da distruggere fino alla morte; dobbiamo per forza ripeterlo ogni volta?!?!?! 

Come ho detto col decimo capitolo si conclude un arco narrativo, dal prossimo romanzo, in uscita il 26 Febbraio si partirà con un la storia della piccola Miria, ambientata 20 anni dopo.

EDIT : Dimenticavo! Giudizio finale : 

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