venerdì 14 dicembre 2012

Una lettera per Momo - Hiroyuki Okiura

Buongiorno! Stanotte è caduta la neve (*_*) ma adesso piove (-.-) quindi voglia di uscire pari a zero!
Ragion per cui mi trovo qui a parlare del film d'animazione visto ieri sera: "Una lettera per Momo"

Trama:

Momo è una ragazzina di undici anni che si è appena trasferita insieme alla madre sull'isola di Shio, nel mare interno di Seto, a seguito della morte del padre (morte avvenuta dopo una lite fra lui e Momo).
Lo shock per la perdita è acuito dal rimorso e dal ritrovamento di una lettera che suo padre aveva cominciato a scrivere ma che si ferma alle parole "Cara Momo"... cosa avrà voluto dirle suo padre? 
Nella sua nuova vita Momo non riesce ad ambientarsi, le manca Tokyo, la scuola, le amicizie, nonostante la gentilezza di Umi e Yota, due ragazzini conosciuti in un negozietto che tentano di farla entrare nella loro comitiva. 
A peggiorare la situazione si verificano strani avvenimenti: sparizioni di cibo, razzie negli orti, furti di capi di vestiario... come se non bastasse ogni volta che rimane sola in casa Momo sente dei borbottii provenire dalla soffitta. Ricercando l'origine di quei suoni, incontra un trio di demoni dall'aspetto buffo si fanno chiamare "Guardiani" e sembrano legati a doppio filo a Momo e a sua madre.
Musona e apatica nei rapporti con gli altri, lamentosa con la madre, Momo comincerà ad aprirsi solo con questi buffi demoni rubacchioni: un incontro che la porterà a comprendere sua madre e le consentirà di maturare.

Pensiero:

Premessa: Momo mi sta sulle scatole! E' pesante, musona, apatica, indifferente a tutto ciò che la circonda; per quanto capisca che la situazione in cui si trova non è facile mi è stata letteralmente sulle scatole per 3/4 del film. 
La cosa che ho apprezzato di più è l'ambientazione realistica, e l'uso del tema morte vissuto da due punti di vista diversi: da moglie e da figlia. Il disegno dal tratto piacevole trova la sua piena realizzazione nella madre di Momo e nei paesaggi dell'arcipelago.
Sono rimasta sconvolta ad apprendere che la gestazione di questo film è durata 7 anni (sette!!! O_O), avrei apprezzato un maggiore approfondimento dei sentimenti della madre; ma a parte questo l'opera è davvero pregevole, esula dallo stile di Miyazaki (punto focale della maggior parte degli autori e dei registi, e per questo spesso un po' troppo scopiazzato), Hiroyuki Okiura si è fatto spazio tra i grandi dell'animazione raccontando una storia semplice ma complessa, in cui i sentimenti sono reali e degni di lode.
Giudizio finale : 

mercoledì 12 dicembre 2012

Hime-chan no Ribbon - Megumi Mizusawa

Mentre aspetto il momento giusto per gustarmi i film appena arrivati, vi parlo di un manga la cui recensione è stata rimandata fin troppo.
"Hime-chan no Ribbon" di Megumi Mizusawa. 
Perchè rimandata? Perchè volevo renderla il mio cavallo di battaglia per la mia prima (e spero non unica) videorecensione.
Ma il momento pare non giungere mai (al momento sono in pigiama stravaccata sul divano, posizione assunta da questa mattina alle 7:30, quindi non propriamente un look adatto a diffondere la mia immagine nella rete), quindi rompo gli indugi e la scrivo, se capiterà l'occasione giusta ne farò un video (fortunatamente una cosa non esclude l'altra)
Il motivo decisione di renderlo una videorecensione piuttosto che una recensione scritta risiede nelle tante piccole caratteristiche che rendono questa edizione una delle più perfette mai viste (almeno per questo tipo genere).

Trama:

Himeko Nonohara (Hime-chan) è una ragazzina di 13 anni, che frequenta il primo anno delle scuole medie, una ragazzina come tutte le altre, un po' maschiaccio e innamorata di un suo senpai.
Un giorno alla finestra della sua camera compare Erika, una ragazza identica al lei, ma con i capelli lunghi ed un carattere più dolce e femminile.
Erika si presenta come la principessa del mondo della magia, un mondo parallelo a quello umano, i cui abitanti hanno lo stesso aspetto degli uomini, ma caratteri e vite diverse.
Per poter diventare regina Erika deve seguire un apprendistato,ed uno dei compiti consiste nell'osservare il suo doppio per un periodo di un'anno. La vita di Hime-chan si tinge di un pizzico di magia: Erika le presta un fiocco che le permetterà di trasformarsi in chiunque voglia. Inutile dire che ne combinerà di tutti i colori.

Pensiero:

La storia si inserisce nel filone delle majokko, ovvero di maghette, con una trama lineare, leggera e scorrevole, i personaggi simpatici, dai tratti ben definiti, poco marcata l'introspezione psicologica ma considerato che stiamo parlando di ragazzini, non me la sarei neanche aspettata. I disegni sono semplici e meravigliosi: mi riportano alla mia infanzia. Mi sono ritrovata immersa nella storia di Himeko oggi come allora, in un universo fatto di fantasia e magia; sono ritornata bambina, deliziandomi delle vicende in cui si andavano invischiando Hime-chan e Daichi pregando per il loro rapporto e che la loro amicizia si trasformasse in un tenero sentimento.
La prima cosa che mi ha colpito della nuova edizione è stato il formato:10,5×15 invece dei soliti 11,5×17,5; il vero formato dei tankobon giapponesi, non vi fate ingannare: può sembrare piccolo ma rende davvero bene.
Passiamo alla carta: un tipo di carta lievemente plastificata, leggera ma compatta, impreziosisce il volumetto, e ne riduce lo spessore: infatti anche se ha la stessa ampiezza dei tankobon "classici" il volume è composto da 280-312 pagine. Quindi un altro punto a suo favore è che non si dissolve tra le mani come capita spesso (non so voi, ma dopo aver aspettato a volte anche mesi, per una nuova uscita in mezz'ora... puff è già finito... Ma come? Tutto qui? Ne voglio ancoraaaa! xD).
In sostanza è una buona edizione, il prezzo si fa sentire (5,90 euro) ma in giro ne ho visti di più alti per edizioni peggiori, ottima l'impaginazione, una storia in 6 tankobon, da tenere e conservare con cura.Inutile prolungarmi: sono sorpresa e soddisfatta dell'acquisto. (tra l'altro comprato da una ragazza insieme a Lovely Complex ad un prezzo favoloso)
Giudizio finale : 
Deliziata!

martedì 11 dicembre 2012

Nuovi arrivi!!!

Sono arrivati, sono arrivati, sono arrivati!!!! 
L'attesa è finita!

Berserk : L'epoca d'oro - L'uovo del re dominatore

Per questo sono contenta perchè a causa di disguidi dell'ultimo minuto non siamo potuti andare a Lucca e il mio ragazzo ci teneva ad avere l'edizione limitata (con le cartoline -.-)

 La collina dei papaveri - Goro Miyazaki

 
 Troppo curiosa! 
 
E dulcis in fundo...

Una lettera per Momo - Hiroyuki Okura

  

Recensioni a breve! Baci!

lunedì 10 dicembre 2012

I racconti di Terramare - Goro Miyazaki

E' una settimana che non scrivo, colpa del film che compare nel titolo, mi ha causato un blocco tale che avrei fatto meglio ad accantonare la recensione e proseguire con altro... comunque waiting for "La collina dei papaveri" mi sono messa a guardare l'altra opera di Miyazaki figlio, "I racconti di Terramare". 
Liberamente tratto da due romanzi del ciclo di Earthsea di Ursula K. Le Guin, alle spalle del lungometraggio c'è una storia curiosa: anni fa Hayao aveva chiesto all'autrice di realizzare un film d'animazione dai suoi racconti, ma non essendo molto conosciuto in occidente la proposta venne rifiutata; una decina di anni dopo fu la stessa autrice (dopo aver visto Il mio vicino Totoro") a riproporre il progetto.
Però in quel periodo Hayao era impegnato con Howl, così gli subentrò il figlio, andando, tra l'altro, contro il volere paterno (non lo riteneva pronto ad un progetto così importante). Inutile dire che Ursula non ne fu propriamente entusiasta e lo fu ancora meno dopo aver visto il progetto concluso. Povero Goro! xD

Trama:

In un paese immaginario l'equilibrio che sorregge tutte le cose sta venendo meno: disgrazie, siccità ed epidemie si susseguono in una terrificante successione di fronte alla quale il re si ritrova impotente. Il figlio del re, Arren, soffre di sdoppiamenti di personalità e durante uno di questi momenti, attacca il padre e gli ruba la spada. Fugge dal castello e comincia a vagare per le terre disabitate, quando viene attaccato da un branco di lupi, a salvarlo sarà un mago di nome Sparviere, che si trova in quelle lande desolate per scoprire l'origine dello squilibrio. Non avendo una meta Arren si accoda a Sparviere, ma in un momento in cui non sono insieme, Arren si trova ad affrontare dei venditori di schiavi che stavano cercando di imprigionare una ragazza: riesce a salvarla, ma poco dopo viene a sua volta imprigionato. In suo aiuto accorrerà nuovamente Sparviere. I due si recano a casa di Tenar una guaritrice amica del mago, che ha preso con sé l'orfana Therru, la ragazza che Arren aveva salvato, ma le sorprese non sono finite perché gli uomini che avevano tentato di rendere Arren e Therru schiavi sono al servizio del mago Aracne che ordina loro di catturare Sparviere. In mancanza del mago, prendono Tenar in ostaggio, mentre Aracne prende Arren.
Riuscirà sparviere a salvarli e a riportare l'equilibrio nel mondo?

Pensiero:

Sinceramente non so cosa pensare di questo film. Si apre su uno scenario che avrebbe necessitato di una spiegazione migliore e si chiude lasciando un finale aperto, tipico di Miyazaki, ma che riesco ad accettare solo in Hayao.
Mi ha lasciata a dir poco perplessa, come entrare in una sala cinema a film cominciato e riuscire a seguire bene la trama. Che cosa è successo a Sparviere e Aracne? La famiglia di Therru che fine ha fatto? Racconti lacunosi che avrebbero necessitato di qualche flashback.L'apatia del protagonista (venuta meno giusto nel finale) mi ha impedito di essere partecipe delle sue vicende e del suo dolore. Il canto di Therru ha ricalcato un must del padre dell'autore, ma sembra essere stata messa lì per caso.
In sostanza concordo con il grande Hayao: Goro non era pronto per un film del genere e le lacune sono ancora più evidenti se messe a confronto con la genialità paterna.
Giudizio finale:  (Carino ma niente di più)

lunedì 3 dicembre 2012

FullMetal Alchemist - Hiromu Arakawa

Buonasera e buon inizio di settimana!
Sto leggendo "L' albero di ferro" di Cecilia Dart-Thornton (di cui ho già letto la trilogia Bittebynde), ma ancora non mi sono fatta un'idea al riguardo (di solito i suoi libri partono in sordina per poi lasciarti soddisfatta alla fine, anche se per farlo ci vogliono un migliaio di pagine a tre libri )

Comunque oggi ho deciso di dedicarmi ad una recensione "corposa", per cui vi parlerò di Full Metal Alchemist.
Come ho conosciuto Full Metal Alchemist? Ai tempi dell'Anime Night (bei tempi) su Mtv mentre l'anime spopolava, mi ha lasciato completamente indifferente, ne ho guardato un paio di puntate per poi abbandonarlo senza rimpianti. In contemporanea alla diffusione televisiva (11-07-06) usciva il manga (13-07-06): non l'ho neanche sfogliato; allo stesso modo ristampe, edizioni gold e gold deluxe, la versione Brotherhood, i film, gli OAV, passavano senza suscitare in me il benché minimo interesse. Finchè lui, (sempre lui) il mio fidanzato, mentre mi lamentavo di non aver niente da leggere (pfff... non farmi ridere! Ok, diciamo che non sapevo cosa leggere) mi ripropone per l'ennesima volta i 27 tankobon che compongono la serie di FullMetal Alchemist. Good job!

Trama:

In un mondo immaginario, in una nazione chiamata Amestris, l'alchimia è reale, ci sono persone che la praticano, gli alchimisti, ed esiste un corpo scelto: gli alchimisti di Stato.
Si questo gruppo fa parte Edward Elric, che viaggia con il fratello minore Alphonse alla ricerca della pietra filosofale.
Il loro scopo è ritrovare il corpo di Alphonse, perduto durante il tentativo di riportare in vita la madre dei due ragazzi, effettuando una trasmutazione umana, considerata un tabù. Ma la ricerca non sarà facile e due ragazzini si troveranno ad incrociare persone e situazioni che li porteranno a crescere e ad affrontare decisioni che influenzeranno profondamente la loro vita.

Pensiero:

La lettura di questo manga si è rivelata piacevole e scorrevole; mi sono ritrovata immersa nel mondo di Amestris, ho incontrato personaggi a dir poco originali e ne ho pianto la morte. Ho viaggiato con i fratelli Elric, sono cresciuta con loro e ho vissuto in un mondo in cui l'età non conta e non si ci piange addosso, mai.
Un mondo per alcuni versi più facile in cui vivere, ma anche un mondo in cui la guerra è viva e presente, e soprattutto è dietro l'angolo.
La trama è molto articolata, attorno ai fratelli Elric ruotano una miriade di altri personaggi, storie e vicende, ma senza generare confusione, in quanto collegate al filone principale.
I personaggi pur essendo un po' stereotipati, vengono approfonditi  mostrando quello che c'è dietro il protagonista sbruffoncello, la spalla calma e razionale, l'amico sciupafemmine...
L'edizione (la prima) in mio possesso non ha né pregi né difetti (ce ne sono di peggiori, ce ne sono di migliori, per le caratteristiche panini la definirei standard).
Giudizio finale: 
E adesso: sotto con 'anime! xD

venerdì 30 novembre 2012

Elfen Lied - Lynn Okamoto

Avendo visto l'anime molti di voi ne conosceranno la storia; ma per quel che mi riguarda mi sono avvicinata al manga per la prima volta ieri sera. È stata una rivelazione!

ELFEN LIED 1
PLANET MANGA

ELFEN LIED 1

Fumetteria e online

PLANET MANGA

Disponibile dal 11/10/2012

prezzo:  6.50















La cosa che mi ha colpito all'inizio è stato il colore (e quando mai!) e il fatto che il manga fosse imbustato: se la cosa bella dei manga è andare in fumetteria, sfogliarli, sentire la consistenza della carta, guardare i disegni, perché imbustare un manga, e quindi privarci di quello che -a mio avviso- è il suo elemento caratterizzante? Almeno lo pensavo finché non l'ho aperto e sulla seconda pagina c'era la protagonista a seno scoperto! (Ecco perché!) E, ovviamente le scene violente, che però non sono peggiori di quelle viste in -un titolo a caso- Battle Royale.
Simbolo di come la fascia d'età di coloro che si avvicinano i manga si stia abbassando costantemente andando ad inglobare anche i più giovani.

Trama: 

La scena si apre in una base militare a venti metri sottoterra, una sorta di carcere di massima sicurezza concepito per un mutante dall'aspetto umano, ma con due corna e una forza micidiale: i diclonius.
Un'evoluzione della razza umana e per questo considerati pericolosi, i diclonius vengono uccisi alla nascita in seguito a tremende torture. Una di loro, chiamata Lucy, riesce però a fuggire tuffandosi in mare (non prima di aver ucciso quattordici persone). Viene trovata da Kota, uno studente universitario appena trasferitosi, e sua cugina Yuka, da sempre innamorata di lui. Lucy a quanto pare è affetta da una doppia di personalità e quano incontra i due ragazzi, non solo è nuda -ed inconsapevole di esserlo- ma si comporta come una bambina e sembra non capire né parlare il giapponese: continuando a ripetere "Nyu".
Ma i militari non si arrendono e si mettono sulle sue tracce, colpiscono Yuka e Kota e provano ad uccidere Nyu (il nome affibiatole dai due ragazzi); colpita alla testa Nyu ritorna ad essere Lucy: assassina spietata che non esiterà a colpire chiunque le sbarri la strada.

Pensiero:

Partiamo dalla critica negativa: i disegni e il prezzo.
I volti dei personaggi non sono ben definiti, e sono solo di due tipi : uno con il viso allungato e gli occhi all'ingiù (comprensibile in Nyu, ma presente anche negli umani, uomini e donne) e il secondo tipo è quello delle guardie, in alcuni casi indistinguibili. Gli sfondi in molti casi assenti non contribuiscono a dare una sensazione di profondità.
Mentre il prezzo mi sembra leggermente eccessivo: nonostante la sovraccoperta e la presenza di alcune pagine a colori, 6,50€ per 200 pagine sono eccessivi (se pensiamo a Blood Lad -184 pagine a 4,50€ - o Liar Game della J-pop -218 pagine con sovraccoperta e pagine a colori a 5,90€-).
Passiamo adesso alla critica positiva: la storia, la qualità della carta.
Se il prezzo è eccessivo la rilegatura e la qualità della carta fanno segnare un punto a loro favore.
La storia è una novità nel suo genere, la doppia perdita di memoria di Kota e Nyu sono degli elementi importanti se sfruttati bene. La psicologia alla base dei personaggi dà quello spessore che viene loro tolto dai disegni.
Giudizio senza dubbio favorevole, attendo con ansia il seguito : 

giovedì 29 novembre 2012

Chocolat - Joanne Harris

L'ho finito ieri sera dopo aver rimandato anche troppo la lettura.
Sfido chiunque a non conoscere -volente o nolente (nel mio caso molto volente)- la storia, grazie al film col mitico Johnny Depp (Joooohnnyyy.... sbav sbav); ma restiamo concentrati e limitiamoci al libro.

Trama:

È il giorno di carnevale, quando nel piccolo paesino di Lansquenet-sous-Tannes fanno la loro comparsa la giovane Vianne Rocher e sua figlia Anouk. Dopo tanti anni passati a girovagare per il mondo, la donna decide di fermarsi (almeno per un po'), rileva una vecchia panetteria e ne fa una pasticceria La Céleste Praline.
Ma in un paese chiuso a nicchia come Lanquenet in cui il parroco, Francis Reynaud, la fa da padrone, Vianne non riceverà certo un caloroso benvenuto, tanto più che è appena cominciata la Quaresima e la sua attività è vista come un elemento di disordine.
Tuttavia col passare del tempo troverà degli amici fidati e scoprirà che i legami affettivi non sono un vincoli, quanto un sostegno. Fino a quando il vento non riprese a soffiare.

Pensiero:

Con l'indelebile ricordo del film impresso nella testa mi sono avvicinata a questo libro. Ho cercato -inutilmente- di dimenticare il film, l'aspetto dei protagonisti; ma Roux non riesce a sopprimere Johnny, Vianne è fin troppo stregonesca, e Reynaud è un bizzarro miscuglio del sindaco e del prete del film.
Senza contare la profusione di leccornie che costituiscono un vero e proprio attentato alla linea.
In sostanza non l'ho odiato, ma non mi è sembrato all'altezza del film; mi riservo comunque il diritto di cambiare opinione leggendo il seguito (ebbene si, è una trilogia! *shock*). Ho già il secondo, mentre per l'ultimo aspetto un edizione più economica, quindi stay tuned!
Giudizio finale: 

mercoledì 28 novembre 2012

Defense Devil - Youn In-wan & Yang Kyung-il

Buongiorno!
In questa giornata in cui il grigiore e l'acqua la fanno da padrone mi dedico ad un passatempo particolarmente impegnativo: guardare Tenchi Muyo!
E nel frattempo penso alla recensione di "Defense Devil" (noto che stanno aumentando il numero di manga di autori coreani).

Trama:

Kucabara (Mephisto Barto Dertov Reffertlark Kucabara) è un diavolo, figlio del re dei demoni, bandito dall'Inferno a causa della sua bontà e del suo cuore poco incline ad infliggere pene e sofferenze.
Ritiratosi a vivere a  Events's Horizon, una dimensione intermedia fra il mondo degli inferi ed il mondo degli umani, ed in cui le anime sostano prima di finire all'inferno, Kucabara decide di diventare il difensore degli esseri umani accusati ingiustamente, e raccogliere così la loro Dark Matter, fonte del potere demoniaco.
Un'anima purificata perde tutta la Dark Matter che viene raccolta da Kucabara e Bichura (suo seguace), ma che viene puntualmente spesa nello scontro con lo Shinigami di turno.

Pensiero: 

Una storia in 10 volumi che risulta, piacevole, leggera e scorrevole.
Demoni, combattimenti, shinigami, gag e un pizzico di romanticismo sono gli ingredienti che compongono Defense Devil.
Kucabara & Idamaria
La trama all'inizio parte in sordina, con Kucabara che aiuta gli esseri umani, acquisisce Dark Matter che poi consuma nel difendere l'umano dallo Shinigami, in un ciclo che si ripete continuamente e che sembra non portare da nessuna parte; ma che lascia intravedere il caos e i disordini in cui versa l'inferno (con i demoni stessi che provocano morti e stragi), per concludere in un rush finale che riprende le fila lasciate in sospeso nel corso della storia.
Le storie a volte si risolvono in modo troppo semplicistico, i personaggi sono ritratti un po' troppo superficialmente, la caratterizzazione psicologica è quasi inesistente ed il personaggio di Bichura dà ai nervi.
In sostanza è un manga piacevole e poco impegnativo, frapposto tra le boiate ed i capolavori.

Consiglio di lettura : Da leggere la sera, prima di andare a dormire, magari con una cioccolata calda. ^_^.
Giudizio finale : 

martedì 27 novembre 2012

Blood Lad – Yuuki Kodama

Buongiorno!
Oggi mi sono svegliata tardi, ho perso tempo a leggere Soul Eater 21 e sono ancora in pigiama (lo ero quando ho cominciato a scrivere una recensione, poi mi sono cambiata :P).
Di conseguenza non ho il tempo materiale per una recensione corposa (ho in lista Full Metal Alchemist, Hime Chan no Ribbon, Death Note, Defense Devil... sono solo i primi che mi vengono in mente -e mi sto limitando  ai manga! O.o -), così mi sono concentrata su qualcosa di veloce.
Blood Lad è il primo volume di una nuova serie, acquistato grazie al prezzo speciale di 1,99 €. E che continuerò con molto piacere.

Trama:

Ci troviamo nel mondo degli inferi che è diviso in varie circoscrizioni; il distretto orientale è comandato da Staz, un vampiro otaku ossessionato dagli umani. Fanatico di anime, manga e videogiochi.
tumblr_lsvlo3Im7k1r3gilro1_1280Quando nel suo territorio appare una ragazza umana -per di più giapponese- è come un sogno che si avvera. Un solo sguardo e Staz si ritrova perdutamente innamora. Ma purtroppo in un momento in cui il vampiro è lontano Fuyumi (la ragazza) muore, diventando un fantasma. Pochi secondi servono a Staz per decidere: troverà un modo per farla tornare in vita.
Utilizzando la porta infradimensionale (chiamata Black Courtain) che ha utilizzato Fuyumi si reca con lei nel mondo degli umani. Qui incontra la proprietaria della porta, Beru, una strega molto potente alla ricerca di colui che le ha rubato la magia della Black Courtain (in un primo momento pensava fosse Staz). Beru rivela che esiste un libro in cui è scritto come riportare in vita gli essere umani, e che al momento quel libro è nelle mani del boss del distretto occidentale, Wolf, amico d'infanzia di Staz e suo nemico giurato. Partiamo quindi per il distretto occidentale...

Pensiero:

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In un periodo in cui vampiri, licantropi e esseri soprannaturali in genere la fanno da padrone nei manga, come nella letteratura; e in cui sembra essere già stato detto di tutto e di più, Blood Lad porta una ventata di freschezza, va oltre la banale parodia di un genere trito e ritrito per creare un nuovo personaggio, Staz stesso si definisce "un vampiro dei giorni nostri".
Un essere che pur essendo soprannaturale non è esente da passioni, che si emoziona parlando di videogiochi con Fuyumi e che nel mondo degli umani si comporta come un bambino al lunapark.

Caratteristiche tecniche : 
Belli i disegni: rendono bene anche i combattimenti e le scene movimentate.
Personaggi: ben caratterizzati, umani eppur sovrannaturali.

Attendo con ansia il prossimo numero, non vedo l’ora di vedere lo scontro con Wolf e di sapere come si evolveranno gli eventi per i due protagonisti.
Stay tuned!
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Giudizio (non proprio) finale : 

lunedì 26 novembre 2012

K-On! by Kakifly

E' da ieri che mi scervello su cosa recensire, quando stamattina  tutt'a un tratto noto una macchia di colore, rossa, blu, gialla e viola: i 4 volumi di K-On! Divento una lampadina al neon.
Come capita abbastanza spesso, il nostro primo -e fortunato- incontro è avvenuto grazie all'anima subbato, e tutt'ora inedito in Italia (totale rispetto a coloro che realizzano i sottotitoli, permettendo a noi di guardarli -che se aspettiamo le edizioni italiane stiamo freschi-). Così quando la J-pop ha cominciato la pubblicazione dei tankobon non c'erano alternative: doveva essere mio!

Trama:

Yui, Ritsu, Mio e Mugi (Tsumugi) sono studentesse del liceo che si uniscono al club di musica leggera, i cui membri si sono diplomati, per cui rischia la chiusura.
Come se non bastasse Yui (che potremo definire "svagata"), non ha la minima conoscenza musicale, non ha mai suonato uno strumento e si è iscritta al club pensando "leggera" significasse facile da suonare... -.-'.
Passiamo quindi i pomeriggi con queste quattro ragazze suonando (poco), mangiando te' e dolcetti (da non  leggere/guardare durante la dieta), facendo vacanze mascherate da ritiri e affrontando i piccoli e grandi problemi della vita scolastica.
Miracolosamente le esibizioni sono positive e il nuovo anno scolastico porta con sé una nuova "adepta", Azusa.

Pensiero:

Come ho già detto l'anime è adorabile, e il manga non è da meno, una divertente commedia, canzoncine orecchiabili, gag e scenette comiche non mancano.
Ognuna delle protagoniste ha una caratteristica peculiare : Yui la sbadatezza, Ristu l'energia, Mio oltre ad essere straordinariamente paurosa è spesso vittima di Ritsu; Mugi, infine, ha una tranquillità ed una tenerezza che ben si amalgama all'interno del gruppo.
Il disegno carino e la simpatia dei personaggi sopperiscono all'inesistenza di una trama vera e propria, elemento gravissimo in qualsiasi altro manga/anime; ma che qui, grazie all'atmosfera disincantata e al numero limitato di tankobon/puntate, non disturba particolarmente.
K-On! ci trasporta in un mondo in cui le stranezze della storia, e della protagonista in particolare, non sembrano così strane.
Una menzione merita il formato del manga, in yonkoma, ovvero 4 vignette disposte verticalmente (da leggere seguendo l'ordine numerico a fianco -->) utilizzate normalmente come strip comiche a fine volume (Full Metal Alchemist), che a volte mi ha destabilizzato durante la lettura.
So che in patria è fermo al 5° volume per cui la J-pop ha pubblicato solo i primi 4, che corrispondono ad entrambe le serie televisive.
Restiamo in attesa di aggiornamenti.
Concludo dicendo che l'intento commerciale con cui è stato creato K-On! è pienamente riuscito, ma rifiuto a priori qualsiasi tipo di  paragone con Beck, è fuorviante.
K-On! è un manga/anime rilassante, da leggere/guardare dopo una giornata di lavoro, giusto per farsi due risate, non c'entra nulla con Beck, che invece parla di sogni, sogni infranti e un obbiettivo comune.
Giudizio finale :