giovedì 28 febbraio 2013

Torn. Ritorno al regno perduto by Amanda Hocking.


In occasione dell'uscita dell'ultimo volume della trilogia mi sono resa conto con orrore che non ho recensito il secondo volume, quindi mi appresto a risolvere questa mancanza.

Titolo: Torn. Ritorno al regno perduto
Autrice: Amanda Hocking
Casa editrice: Fazi/Lain 
Data di uscita: 22 Giugno 2012
Traduzione: Silvia Pellegrini
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 350

Trama:

Da quando Wendy ha scoperto di non essere umana ma una Trylle (ovvero una sorta di troll ma dalle sembianze umane, con un'avversione per le calzature e dei gusti alimentari più "naturali"), scambiata alla nascita, la sua vita è radicalmente cambiata.
Ma Wendy non è solo una Trylle, è la principessa dei Trylle, cosa che le impedisce di vivere il suo amore con Finn, il ragazzo che l'ha trovata e riportata a Forening, la capitale del suo regno. Per di più il rapporto con la madre, calorosa quanto un ghiacciolo ha finito per portare la ragazza a prendere una decisione drastica: abbandonare la sua nuova vita e ritornare dal fratello Matt. Ma i Vittra, tribù nemica dei Trylle, non si lasciano sfuggire l'occasione di catturarla e portarla dal re Oren, che rivela di essere -niente po po di meno che...- il padre di Wendy.
L'oscuro sovrano vuole comandare entrambi i regni tramite la figlia, ma prima di poter avvinghiarla con i tuoi tenacoli, Finn, Duncan e Tove fanno irruzione per liberarla. Complice silenzioso è Loki, il carceriere di Wendy che poco dopo di presenta a Forening, l'attrazione tra i due cresce sempre più, ma per il bene del suo regno Wendy si troverà costretta ad abbandonare sia Finn che Loki, per sposare Tove, il principe più forte del suo regno e secondo candidato in linea di successione al trono.

Pensiero:

Come in quasi tutte le trilogie questo è un libro di transizione. C'è Wendy che si dibatte nel suo amore per Finn, il quale non sente la necessità di battersi per il loro amore, in quanto lo considera "sbagliato"; C'è un sentimento ancora indefinito per l'arrogante Loki che a volte getta la maschera lasciando intravedere un affetto puro e genuino per la protagonista. Wendy, a sua volta, comincia lentamente a maturare, ad essere consapevole del ruolo di doppia principessa abbandonando le moine del primo libro (che mi resta indigesto), e anche l'algida regina comincia a sciogliersi.
Permane l'odiosissima narrazione in prima persona, ma in questo caso c'è poco da fare, è una scelta narrativa per cui, volente o nolente ce la dobbiamo sorbire, ma ho notato una maturazione, linguistica e narrativa.
Sarà perchè sono partita con un giudizio negativo, sarà perchè ho riletto la storia con l'occhio di chi conosce il finale, ma il mio giudizio su questo libro è più positivo rispetto al precedente.
Giudizio finale : 

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